Il processo di apprendimento può essere ostacolato da alcuni problemi cognitivi di natura neurologica come la dislessia, ma con un metodo di studio per dislessici adeguato e funzionale, è possibile superare le difficoltà e portare avanti egregiamente il percorso di formazione scolastica.
Chiariamo subito un dettaglio: essere affetti da dislessia non significa avere un handicap o essere meno intelligenti degli altri, si tratta di un difetto congenito legato a delle anomalie di alcuni geni che regolano il linguaggio e la capacità di lettura e, in ambito scolastico, è classificato tra i disturbi DSA, ossia i “Disturbi specifici dell’apprendimento”.
I sintomi per riconoscere questo disordine sono molto chiari e, oltre al linguaggio e alla lettura, affliggono anche le abilità di scrittura. Per una persona dislessica è difficoltoso pronunciare alcune parole, leggere un brano senza inciampare, scrivere senza commettere errori e non riesce a redigere un testo secondo un criterio logico.
Già in età prescolare è possibile cogliere dei segnali di allarme che riconducono a un problema di dislessia: si nota nel bambino un ritardo nello sviluppo del linguaggio, dopo i 30 mesi di età insorge l’incapacità di combinare due o tre termini insieme e di pronunciare alcuni suoni in modo corretto e, in seguito, mostra un’evidente fatica nell’apprendere le lettere dell’alfabeto e nell’individuare le rime di una filastrocca. Possono manifestarsi anche disordini motori e di orientamento, come l’impossibilità di compiere particolati movimenti o di allacciarsi le scarpe e la confusione tra destra e sinistra.
Se ti è stato riscontrato un problema di dislessia, molto probabilmente sei inserito in un programma scolastico BES, il cui significato è “Bisogni educativi speciali” e consiste nell’attuare delle strategie didattiche che ti aiutano ad apprendere più facilmente, nonostante le problematiche. Di seguito puoi scoprire vari escamotage per ottimizzare le capacità di linguaggio, di lettura e di scrittura.
Tecniche utili per migliorare il linguaggio dei dislessici
Esprimersi con un linguaggio chiaro e fluente è fondamentale nell’ambito sociale e in quello scolastico, sia per comunicare con gli altri e stabilire delle buone relazioni interpersonali, sia per progredire nello studio e raggiungere dei traguardi formativi. Pertanto, un metodo di studio per dislessici efficace non può non includere delle tecniche per curare la dislessia che sono finalizzate ad attenuare e persino a eliminare i disturbi di espressione verbale.
Un soggetto dislessico non riesce a pronunciare parole lunghe e complesse, ha la tendenza a confondere dei termini che sono simili tra di loro, mescolando suoni e sillabe di parole diverse, di conseguenza, sviluppa un bagaglio di vocaboli più ristretto rispetto a chi non soffre di questo disordine e si esprime con una certa fatica, trovando difficoltoso costruire un discorso articolato.
Se anche tu riscontri tali problematiche, ecco alcuni consigli utili per elevare il livello del tuo linguaggio, che puoi mettere facilmente in pratica:
- per abbattere le difficoltà nel pronunciare i suoni delle parole: ascolta con attenzione la pronuncia di un vocabolo e, se è necessario, chiedi che ti venga ripetuto più di una volta lentamente, poi prova a ripetere, senza fretta e senza ansia, cercando di scandire bene ogni lettera. Se esegui questo esercizio più volte, vedrai che presto riuscirai a pronunciare quel termine sempre più velocemente e facilmente;
- per evitare di far confusione tra lettere diverse: onde evitare di cadere nell’errore di scambiare una lettera dell’alfabeto con un’altra, può esserti utile avere a disposizione delle flashcard, ossia dei cartoncini che riproducono i disegni delle consonanti e delle vocali con colori diversi e, sotto ciascuna lettera colorata, trovi un piccolo elenco di parole che la contengono. Questo materiale ti sarà utile per associare a ogni vocale o consonante il suono corrispondente;
- dedicati a giochi con lettere e parole: prova a cimentarti in un simpatico gioco di sostituzione di una o più lettere in alcune parole, per esempio nel temine “cane” sostituisci la “c” con la “p” e otterrai la parola “pane” , è un ottimo esercizio per le associazioni suono-significato che ti servirà anche per migliorare la lettura e la scrittura; un altro passatempo, validissimo per migliorare sia le proprietà di linguaggio che per leggere e scrivere senza sbagliare, è il gioco dell’impiccato, che consiste nello scoprire una parola misteriosa, indovinando una lettera alla volta.
Oltre a queste attività, che puoi svolgere con l’aiuto dei tuoi genitori, di familiari e amici, è fondamentale il sostegno professionale di un logopedista che saprà indicarti i migliori escamotage terapeutici per parlare con più disinvoltura.
Come un dislessico può imparare a leggere bene e come può potenziare la memoria?
Un metodo di studio per dislessici che risulti proficuo deve basarsi su specifiche strategie per superare gli ostacoli nella lettura: uno studente dislessico legge in modo lento e inespressivo, non riesce a individuare parole isolate all’interno del testo, può capitare che abbia la sensazione che le lettere siano in movimento e, di conseguenza, le capacità di lettura sono scarse e ridotte ed è molto difficile per lui comprendere il senso generale di un brano e memorizzarne il contenuto.
Qualora tu riscontri le medesime problematiche, puoi far ricorso a dei particolari metodi di lettura per la dislessia:
- utilizza un segna riga o un righello colorato: se confondi le righe di un testo e se non sai tenere il segno mentre leggi, ci sono degli strumenti che ti aiutano a non perdere il filo, come un segna riga che, se appoggiato sulla pagina, ti permetterà di individuare la linea giusta da leggere tramite una finestra orizzontale, oppure puoi avvalerti di un righello colorato da spostare sotto ogni rigo man mano che procedi nella lettura, in questo modo ti concentrerai su un passaggio alla volta e avrai modo di memorizzare le informazioni che leggi in maniera graduale;
- ascolta una lettura registrata e rileggi ad alta voce: un altro metodo vincente è servirsi di un dispositivo per registrare un’altra persona mentre legge, puoi usare un apposito registratore o anche il tuo smartphone e poi dovresti riascoltare la lettura, bloccare l’audio a ogni rigo e ripetere la lettura ad alta voce, puoi anche usare il segnariga o il righello in contemporanea all’ascolto, per tenere il segno. Vedrai che con questo esercizio la tua lettura diventerà sempre più fluente;
- ripeti il contenuto di ogni frase a voce alta: procedi usando il segnariga, ascoltando la registrazione e rileggendo quanto ascoltato per ogni riga, fino ad arrivare al punto di una frase o alla fine di un paragrafo; dopodiché, ripeti quello che hai capito e che ricordi del passaggio letto con parole tue, così facendo ti alleni a esporre il contenuto di un testo;
- scrivi delle parole-chiave al margine del brano: dopo aver ripetuto quello che hai memorizzato di ciascuna frase o paragrafo, scrivi delle parole al lato del brano, in corrispondenza del periodo che hai letto, che contengano le idee principali. Se segni ogni parola chiave con un colore diverso oppure se la sottolinei o la evidenzi con un colore differente rispetto alle altre, sarà più semplice ricordare ognuna di esse e memorizzare le nozioni centrali del testo;
- concentrati su una pagina alla volta: se sei alle prese con la lettura di un passaggio particolarmente lungo, focalizzati su una pagina per volta, svolgi tutte le operazioni di ascolto, lettura, ripetizione e ricerca delle parole-chiave sulla pagina in questione, fino a quando riesci a ricordare e a ripetere i concetti basilari; una volta che sei sicuro di averli interiorizzati e di essere in grado di esporli, puoi lavorare sulla pagina successiva.
L’ideale sarebbe esercitarsi in queste tecniche di studio con il sostegno di un tutor specializzato nell’insegnamento agli alunni che, come te, devono fare i conti con i problemi di dislessia, soprattutto in orario extra-scolastico, così che possa seguirti con attenzione e dedicarti tutto il tempo necessario per aiutarti a rimuovere ogni barriera che ritarda l’apprendimento.

Esercizi di scrittura per gli studenti con dislessia
Un aspetto importante che il metodo di studio per dislessici non deve trascurare è la scrittura poiché pure in questo ambito gli alunni con dislessia faticano molto. I disordini tipici sono: dimenticare di scrivere delle vocali o delle consonanti all’interno delle parole, oppure invertire l’ordine delle lettere, commettere molti errori di ortografia e di grammatica, non riuscire a verbalizzare i propri pensieri e a organizzare dei concetti per realizzare un testo che sia logico e coeso.
Se vivi una situazione come questa, non preoccuparti, perché anche per la scrittura esistono degli espedienti che risultano fruttuosi per potenziare le tue capacità. Qualora tu abbia bisogno di esercitarti a scrivere correttamente le singole parole, un buon metodo è scandire una lettera alla volta ad alta voce e scrivere subito la lettera che pronunci, in questo modo eviti di dimenticare qualche consonante o vocale oppure di invertirle tra loro. Anche in questo caso le flashcard sono un ottimo strumento per individuare la lettera che devi scrivere e il suono corrispondente.
E, per quanto riguarda lo strutturare delle frasi grammaticalmente corrette, è bene allenarsi su periodi molto brevi, formati da soggetto, verbo e complemento, come per esempio: “Marco legge un libro”. Scrivi tante frasi di questo tipo e poi legale tra loro con la congiunzione “e”, per esempio: “Marco legge un libro e Chiara gioca a tennis”. Così facendo, saprai articolare dei periodi un po’ più lunghi e complessi per poi riuscire a realizzare dei testi.
Devi scrivere il riassunto di un brano? Niente paura: prima procedi con la lettura di una frase o di un piccolo paragrafo alla volta, indicando le parole chiave al margine di esse e poi unisci le parole chiave con frasi non complesse per elaborare la tua sintesi.
Ti è stato assegnato il compito di scrivere un tema su un argomento, per esempio devi parlare di un movimento letterario? Prima di redigere il tema raccogli le tue idee e disegna uno schema di questo tipo:
- titolo: indica l’argomento di cui devi parlare al centro della pagina, supponiamo che sia “Il Neoclassicismo in Italia e in Europa”
- introduzione: realizza una colonna contenente delle domande, ossia, “cosa”, “quando”, “dove” e “perché”, rispondi brevemente a ognuna delle domande, specificando cos’è il Neoclassicismo, il secolo e/o l’anno in cui è nato, quali sono stati i paesi maggiormente coinvolti in questa corrente e per quali motivi si è sviluppata;
- svolgimento: componi la seconda colonna aggiungendo nuove informazioni alle precedenti domande, per completare il “cosa”, puoi citare ulteriori definizioni del Neoclassicismo così da spiegare meglio di cosa si tratta, per ampliare il “quando” e il “dove” potresti indicare altre date e altri luoghi importanti che riguardano il movimento e “per il “perché” potresti enumerare i principali autori, le loro opere e indicare sinteticamente le tematiche trattate e lo stile;
- conclusione: è la parte in cui esprimi le tue idee personali che puoi suddividere in due sezioni, la prima “mi piace” in cui indichi tutto ciò che apprezzi del Neoclassicismo e l’altra è “non mi piace” in cui prendi nota degli elementi che non gradisci della corrente letteraria.
La scaletta deve essere molto sintetica, crea brevi annotazioni per ciascuna voce e poi andrai a collegare il tutto con delle frasi semplici. Se procedi in questa maniera, scriverai un tema che contiene tutte le informazioni fondamentali sull’argomento da trattare e che è ben strutturato a livello grammaticale e logico.
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