Sei determinato a iniziare il tuo iter di studi universitari presso una facoltà di Ingegneria e ti stai chiedendo quanto sia impegnativo un percorso di questo tipo? Preparati a studiare parecchio e con molto impegno, perché stai per affrontare un ciclo alquanto complesso.
Una domanda molto ricorrente fra i giovani che sono interessati a questo settore e che devono iscriversi all’università è: qual è l’indirizzo di Ingegneria più facile?
Rispondere a questo quesito non è molto semplice poiché ogni specializzazione ingegneristica ha le sue difficoltà intrinseche; se consideriamo la sola fase triennale, osserviamo che non esiste una facoltà dove puoi evitare di studiare le materie più ostiche come analisi matematica, geometria e algebra, fisica, chimica, disegno tecnico o pensare di apprenderle in modo superficiale, oppure dove puoi decidere di saltare le lezioni e studiare per conto tuo.
La formazione in Ingegneria richiede una concentrazione notevole, è essenziale stabilire un approccio allo studio basato su rigorose competenze logiche che aumenteranno strada facendo e se sei intenzionato a terminare gli esami nei tempi previsti, evitando di andare fuori corso, allora dovrai impegnare la tua giornata full time nella frequentazione costante delle lezioni ed esercitazioni in aula e nello studio a livello individuale.

Per comprendere il grado di complessità degli indirizzi dell’ambito ingegneristico si può far riferimento a una ricerca pubblicata da AlmaLaurea che mostra i dati circa la percentuale di ritardo con cui gli studenti di varie facoltà triennali sono riusciti a completare il loro percorso entro i tre anni canonici, nell’anno 2016.
Gli studenti di ingegneria si sono piazzati al quarto posto e questo dimostra che se non si affronta il percorso formativo con rigore e organizzazione si rischia di accumulare lacune, restare indietro e dover prolungare gli studi oltre la durata standard del corso.
Inoltre, si sente dire spesso che il terzo anno della triennale di Ingegneria sia più semplice rispetto agli anni precedenti. Il fatto che l’ultima tappa annuale sembri meno difficoltosa non dipende della presenza di materie più leggere, ma dall’esperienza acquisita lungo il percorso: al terzo anno hai imparato il metodo di studio più efficace, hai la forma mentis giusta per approcciarti alle varie discipline e sei abbastanza allenato per procedere con più disinvoltura.
Premesso che formarsi in Ingegneria non è mai una passeggiata a cuor leggero, si può tuttavia intravedere un minor grado di complessità, anche se minimo, in alcune specializzazioni che implicano lo studio di materie meno incentrate nell’ambito strettamente matematico e scientifico e più orientate ad abbracciare discipline in campi diversi.
In linea di massima possiamo considerare l’indirizzo ambientale e quello gestionale leggermente meno ardui rispetto ad altre specializzazioni. Vediamoli nel dettaglio.

Ingegneria ambientale e del territorio: perché è meno difficile rispetto ad altre specializzazioni
Il ramo di Ingegneria ambientale si articola in due fasi, la triennale che corrisponde all’indirizzo L-7 Ingegneria civile e ambientale e poi si può proseguire per ottenere la laurea magistrale con specializzazione M-35 Ingegneria per l’ambiente e per il territorio.
L’obiettivo del corso è formare un ingegnere che sia in grado di progettare impianti, opere e interventi con il minor impatto ambientale per salvaguardare il territorio dal rischio di pericolose contaminazioni, dall’inquinamento e da tutti gli effetti negativi derivanti dalle attività umane.

L’ingegnere ambientale ha piena competenza per quanto riguarda:
- L’analisi del territorio: deve saper esaminare il contesto naturale e sociale per individuare gli interventi migliori in campo ingegneristico;
- La gestione delle risorse: individua quali sono le risorse naturali che un’area territoriale pone a disposizione dell’uomo per sfruttarle al massimo e in modo del tutto ecosostenibile;
- La prevenzione dei rischi: ha profonda conoscenza dei rischi legati alla cattiva gestione ambientale e sa come evitarli;
- Lo studio e la gestione degli agenti inquinanti: è capace di ridurre l’impatto delle sostanze che provocano inquinamento attraverso l’ottimizzazione dei trasporti, il miglior utilizzo e il riciclaggio dei rifiuti per convertirli in risorse energetiche.
La sua formazione, pertanto, deve essere basata su di un approccio multidisciplinare che abbracci anche il campo dell’ingegneria civile e edile oltre ad altre discipline di natura diversa che comprendono geologia, biologia, economia e alcune non strettamente scientifiche come sociologia e diritto.
Qualora il tuo interesse sia rivolto a questo ambito, dovrai comunque avere delle competenze di base come altri ingegneri che hanno seguito un indirizzo di studi diverso. Non potrai risparmiarti materie come Analisi 1, Analisi 2, Fisica 1 e Fisica 2, Chimica, Disegno tecnico, che sono alla base di esami propedeutici.
Tuttavia, data l’apertura verso aree diverse del sapere, si può considerare che tale specializzazione sia tra i percorsi meno difficili di Ingegneria, in quanto l’impostazione complessiva verso le discipline prettamente scientifiche risulta, durante l’iter di studi, leggermente meno dettagliata e approfondita, malgrado siano argomenti fondamentali.
Tra le sedi universitarie più rinomate dove poter studiare la branca di ingegneria dedita all’ambiente ci sono il Politecnico di Bari con sede a Taranto e l’Alma Mater Studiorum di Bologna, dove è possibile seguire sia il corso di durata triennale che la specializzazione biennale. Per la magistrale è inoltre disponibile l’indirizzo ambientale i cui insegnamenti sono impartiti in lingua inglese ed è denominato ERE, Earth Resources Engineering.
Vi è anche il nuovo corso triennale di Ingegneria ambientale e chimica che è un po’ più difficile poiché maggiormente incentrato nello studio della chimica. L’università di Bologna è stata altresì classificata dal Censis tra le migliori per la Triennale anche degli altri indirizzi.
Il settore gestionale può essere considerato un indirizzo di Ingegneria più facile rispetto ad altri?
Una specializzazione ultimamente molto gettonata è Ingegneria gestionale, la quale è incentrata nella formazione di una figura professionale che, oltre ad avere competenze nella gestione della produzione dal punto di vista tecnico e ingegneristico con la progettazione di impianti, macchinari, sistemi di automazione innovativi e performanti, è anche capace di creare delle strategie finanziare e di marketing per aiutare l’impresa ad aumentare i propri profitti e ad essere competitiva sul mercato.

Se t’interessa studiare economia, ma non vuoi rinunciare a essere un esperto di ingegneria, questo potrebbe essere l’indirizzo adatto a te.
Tra le principali mansioni di un ingegnere gestionale si possono annoverare:
- L’elaborazione delle migliori tecnologie di produzione: per individuare gli strumenti più all’avanguardia di cui un’azienda può avvalersi allo scopo di ottimizzare i processi produttivi, sono necessarie alte competenze scientifiche e in ambito tecnologico;
- La creazione di soluzioni avanzate per affrontare problemi aziendali: anche per questa prerogativa l’ingegnere deve sfruttare le sue abilità e conoscenze tecniche e tecnologiche, non solo per risolvere le problematiche, ma anche per rintracciare nuove opportunità nel panorama industriale;
- L’elaborazione di piani decisionali e di marketing vincenti: l’ingegnere gestionale è altresì esperto nello studiare il mercato, nel capire quali tecniche di vendita sono più efficaci per rendere l’impresa altamente competitiva e battere la concorrenza.
Perché, dunque, la branca gestionale è un ramo di Ingegneria più facile di altri? Perché come per Ingegneria ambientale, il piano di studi prevede l’approccio a discipline a carattere meno spiccatamente scientifico: accanto alle materie più difficili e basate su un’impostazione matematica, il futuro ingegnere gestionale deve studiare economia e organizzazione aziendale, marketing, fondamenti di telecomunicazioni, logistica industriale. Ciò non toglie che non ci siano elementi di difficoltà come per altri indirizzi.
Uno degli atenei più prestigiosi per la formazione in Ingegneria gestionale è il Politecnico di Milano, che accompagna i laureandi nel mondo del lavoro attraverso il servizio di Career Service, creando una rete di collegamento tra studenti e imprese per offrire agli studenti l’opportunità di maturare proficue esperienze di lavoro.
Ingegneria è in ogni caso difficile, anche nelle università telematiche?
È sempre più in voga la modalità di studio online presso le università telematiche con la possibilità di seguire le lezioni online, collegandosi a una piattaforma dedicata. Si tratta di atenei che sono stati riconosciuti dal MIUR e che consentono, pertanto, di ottenere titoli dello stesso valore e ugualmente spendibili sul mercato rispetto a quelli che si ottengono nelle normali università statali o private.
Le ragioni di un tale successo sono da rintracciare nella maggiore comodità che un’università telematica offre nella fruizione degli insegnamenti in modalità virtuale e in una gestione del tempo più personalizzata. Se già lavori, ma vuoi studiare Ingegneria e raggiungere il traguardo della laurea, potresti orientarti verso una facoltà telematica, così da avere la possibilità di accedere al materiale didattico disponibile online e alle lezioni nei momenti migliori per te, anche se di solito gli esami devono essere sostenuti in sede.
Inoltre, la soluzione della didattica a distanza elimina anche eventuali disagi del vivere in un’altra città, come difficoltà nel trovare alloggi, abitazioni in affitto, viaggi tra la sede universitaria e il luogo di residenza.
E per quanto riguarda il grado di difficoltà, studiare Ingegneria è più semplice negli atenei telematici? La risposta è che ovunque tu voglia intraprendere un iter formativo nel campo ingegneristico, dovrai applicarti molto, affrontare gli stessi esami complessi e organizzare al meglio il tuo tempo per non perdere nessuna lezione e ripassare quanto appreso passo passo.
I programmi di studio sono gli stessi, per cui puoi ottenere dei vantaggi solo nelle tempistiche di studio e nell’organizzazione della tua giornata. Oltretutto, alcune università statali, come la Sapienza di Roma, pubblicano delle lezioni su internet, così da dare la possibilità di seguire determinati insegnamenti online.
Se sogni di essere un ingegnere nel futuro, la strada è faticosa, ma può essere affrontata con razionalità e dedizione e può riservarti molte soddisfazioni personali e professionali.