Sbocchi lavorativi di Ingegneria chimica

La decisione di frequentare una facoltà di Ingegneria dipende, in genere, da due fattori: la passione e l’interesse per le materie oggetto di studio, a cui si aggiunge il desiderio di costruire una carriera soddisfacente e ben retribuita.

Qualora tu stia pensando di studiare per diventare un ingegnere e sei alla ricerca di una specializzazione che ti consenta di trovare senza problemi una strada professionale dopo la laurea, potresti orientarti verso l’indirizzo chimico, che è una delle lauree ingegneristiche più gettonate nel panorama del lavoro. A tal proposito, vediamo quali sono le competenze di un ingegnere operante in questo campo e gli sbocchi lavorativi di Ingegneria chimica.

Un ingegnere chimico si occupa della gestione dei processi di trasformazione chimica della materia in diversi settori industriali, ad esempio, può farsi carico di dirigere le operazioni di polimerizzazione e di raffinazione di alcuni materiali oppure del trattamento e della depurazione delle acque reflue, per cui è una risorsa importantissima per tanti tipi di aziende.

Nel caso tu sia interessato a intraprendere questo percorso accademico, puoi trovare molte università che sono sede della facoltà di Ingegneria chimica, sia triennale che magistrale. Tra i migliori atenei valutati dal CENSIS spiccano il Politecnico di Milano, che si è posizionato al primo posto delle classifiche, poi il Politecnico di Torino, l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, l’Università La Sapienza di Roma e la Federico II di Napoli.

In alternativa, puoi optare per un’università privata telematica, che ti consente di seguire le video-lezioni su una piattaforma e-learning, in base agli orari che sono più comodi per te e dovrai recarti in sede solo per sostenere gli esami, con la possibilità di affrontarne alcuni in modalità online. Vi sono vari atenei digitali in cui poter studiare Ingegneria chimica, come la eCampus, il Centro Studi Telesio o il Centro Studi Ikaro Consulting, la laurea che conseguirai è riconosciuta dal MIUR ed è del tutto equivalente a quella rilasciata dalle università pubbliche.

Formazione e prospettive professionali di un ingegnere chimico con laurea triennale

Il primo step per diventare ingegnere chimico è conseguire la laurea breve; per indirizzarti su questa strada devi iscriverti al corso di Ingegneria industriale con curricolo chimico, della durata di tre anni. Si tratta di un iter laborioso dato che è basato sull’apprendimento di materie scientifiche che richiedono costanza nello studio e concentrazione ma, con la giusta dose di entusiasmo e di impegno, riuscirai a raggiungere il tuo traguardo e ti renderai conto che gli sbocchi lavorativi di Ingegneria chimica sono realemente numerosi.

Al primo anno di corso dovrai prepararti per l’esame di Analisi Matematica 1, il cui programma verte sugli insiemi, l’asse cartesiano, le successioni, le funzioni, il calcolo differenziale e le serie numeriche, proseguirai con la preparazione di Analisi 2, che prevede lo studio dei limiti, degli integrali e delle equazioni differenziali, spazierai nel mondo della geometria e dell’algebra e ti dedicherai, inoltre, all’apprendimento delle leggi della fisica che riguardano i vettori, la dinamica, la cinematica e la termodinamica.

Otterrai una buona preparazione in Chimica organica, con particolare attenzione alla composizione dell’atomo e delle molecole, ai legami chimici, alle reazioni delle diverse sostanze e alle forze intermolecolari, sperimentando quanto studiato nel relativo laboratorio. Ti cimenterai, inoltre, nel laboratorio di Disegno tecnico meccanico avvalendoti del programma AutoCAD e in quello di Ingegneria di processo, per conoscere i componenti e i meccanismi di funzionamento degli impianti chimici industriali.

Le discipline del secondo anno sono: Analisi numerica e informatica, per imparare a  eseguire calcoli matematici complessi con l’ausilio di programmi informatici, Biochimica e Biotecnologie per l’industria chimica, così da essere istruito circa le trasformazioni chimiche che subiscono le materie viventi e su come progettare specifiche tecnologie da applicate nel mondo dell’industria chimica, nonché Fisica generale, che include argomenti che riguardano l’elettrostatica, il campo magnetico e i campi elettrici.

Le altre materie previste dal piano formativo della seconda annualità sono Meccanica razionale, per risolvere problemi relativi alla statica e alla dinamica dei materiali, Termodinamica dell’ingegneria chimica e Biochimica, al fine di conoscere le proprietà e gli equilibri delle sostanze pure e delle miscele, acquisirai altresì i fondamenti di Ingegneria elettrica e imparerai come progettare e realizzare le macchine industriali.

Nel terzo e ultimo anno di corso di Ingegneria chimica triennale, ti concentrerai su Chimica applicata e Scienza dei materiali, sono materie che ti permetteranno di diventare esperto nella scelta e nell’impiego dei materiali giusti a seconda del tipo di tecnologia usata; avrai piena conoscenza del funzionamento delle macchine a fluido, approfondirai i principi dell’ingegneria chimica e biochimica, con particolare riguardo alla trasmissione del calore e di energia e completerai l’apprendimento di tutte le nozioni necessarie per operare nell’ambito della chimica industriale e nell’industria di processo.

Con la laurea triennale o breve, sarai un ingegnere junior che si occupa di gestire procedure e progetti standard, non particolarmente complessi e poco innovativi e potrai essere di supporto all’attività di ingegneri più qualificati.

Gli sbocchi professionali di Ingegneria chimica riguardano l’ambito della progettazione, dell’allestimento, della gestione e della manutenzione di impianti di produzione in cui le materie e sostanze trattate si trasformano chimicamente, sarai responsabile dell’ottimizzazione dei processi industriali, scegliendo i materiali e le tecniche produttive migliori, oltre che del controllo qualità dei prodotti, per garantire il rispetto delle norme previste dalle leggi vigenti. Rientra nelle tue mansioni anche la tutela dell’ambiente, per dirigere le fasi produttive in modo da ridurre le emissioni inquinanti.

Opportunità di carriera di un ingegnere chimico con laurea magistrale

Per aspirare a posizioni lavorative più importanti, con più alte responsabilità e una maggiore gratificazione economica, dovresti completare la tua formazione per altri due anni, frequentando il corso magistrale in Ingegneria chimica. Con il conseguimento della laurea specialistica, sarai un ingegnere che, oltre a svolgere le mansioni che competono a un professionista con titolo triennale, può occuparsi di progetti ricercati e basati su innovazioni, come ad esempio la ricerca di materiali nuovi o di tecniche produttive all’avanguardia.

Gli argomenti su cui dovrai prepararti durante il primo anno della magistrale sono incentrati sull’analisi dei sistemi dell’ingegneria chimica, focalizzandoti, nello specifico,  sulla progettazione e sul funzionamento di vari reattori chimici, sulla dinamica e sul controllo dei processi chimici, sui fondamenti dei processi biologici industriali in svariati ambiti dell’industria; essenziale è lo studio dei principi biochimici che regolano le attività degli enzimi e dei microorganismi e dovrai superare l’esame di idoneità di lingua inglese per il livello intermedio-avanzato B2.

La seconda annualità è finalizzata a maturare una conoscenza più ampia della chimica industriale e delle trasformazioni delle materie prime, degli impianti chimici e delle caratteristiche dei materiali, per operare una selezione accurata in fase progettuale e per applicare metodi di protezione contro la loro corrosione. 

Le abilità che avrai acquisito nel percorso biennale di specializzazione, ti permetteranno di candidarti a collaborare con molte aziende ed enti, gli sbocchi occupazionali di Ingegneria chimica sono infatti rivolti a molteplici settori:

  • vari tipi di industrie: alimentari, farmaceutiche, metallurgiche, petrolifere, tessili, della carta o cosmetiche;

  • energia: potrai gestire le fasi di generazione e di utilizzo dell’energia sia da fonti tradizionali che alternative;

  • trasporto: le tue conoscenze potranno essere messe a frutto nelle imprese che si occupano del trasporto e della conservazione di materiali e sostanze chimiche;

  • erogazione di beni primari: troverai ampie possibilità di inserimento in società che forniscono gas, elettricità e acqua;

  • trattamento di materiali: avrai le capacità necessarie per gestire processi come la depurazione delle acque reflue e il trattamento dei rifiuti urbani;

  • costruzione impianti: potrai dirigere la progettazione e la realizzazione di sistemi e attrezzature utilizzate nell’industria chimica presso le imprese produttrici;

  • ambiente e sicurezza: di notevole rilevanza sarà la tua collaborazione presso enti sia pubblici che privati dedicati alla tutela ambientale e alla sicurezza del lavoro nel contesto industriale;

  • formazione: potrai orientare la tua attività professionale alla formazione del personale operante nell’industria chimica;

  • libero professionista: in alternativa, potresti pensare di lavorare come consulente esterno per sostenere le aziende nella direzione dei processi chimici.

Non avrai di certo difficoltà ad affermarti come professionista sia in Italia che all’estero, poiché, grazie alle tue competenze, ricoprirai dei ruoli di rilievo nel contesto industriale. 

Percentuale di occupabilità dei laureati in Ingegneria chimica

A conferma del fatto che gli sbocchi di Ingegneria chimica siano vasti, si possono considerare delle statistiche eseguite e pubblicate da Almalaurea, per rilevare il tasso di occupazione dopo il conseguimento del titolo. In base a tali ricerche, la percentuale di neolaureati in Ingegneria chimica che trova una collocazione professionale dopo un anno dalla laurea è pari all’86,5%, una soglia decisamente alta e superiore alla media dei laureati magistrali provenienti da altre facoltà.

Dallo studio è emerso che, nel primo anno di lavoro, il 26,4% riesce a ottenere un contratto a tempo indeterminato, mentre la maggioranza, quantificabile nel 66%, deve accontentarsi di contratti atipici e formativi e solo una piccola percentuale di lavoratori freschi di laurea, che si aggira intorno al 4,2%, sceglie di svolgere un’attività autonoma da libero professionista. 

La situazione migliora dopo cinque anni dall’ottenimento della laurea, il tasso di occupabilità sale infatti al 94,5%, un gran risultato se confrontato alla percentuale complessiva dei laureati in altre specializzazioni ingegneristiche che è dell’85,6%. La fascia degli ingegneri chimici che ottiene un lavoro con contratto a tempo indeterminato, a cinque anni dalla conclusione dell’esperienza universitaria, equivale al 78%, un vero e proprio successo che incoraggia a intraprendere il cammino di formazione in Ingegneria chimica per avviarsi verso una vita professionale felice e appagante.