Cosa fa un ingegnere biomedico?

Se ti trovi nella fase di scelta degli studi universitari da affrontare nei prossimi anni, se t’appassiona il mondo della scienza e della medicina e se il tuo obiettivo è diventare un professionista che inventa strumenti e soluzioni per aiutare le persone con problematiche fisiche a vivere meglio, Ingegneria biomedica potrebbe essere il percorso universitario adatto a te. Per capirlo è bene che tu sappia cosa fa un ingegnere biomedico nello specifico.

Innanzitutto, vediamo in che cosa consiste Ingegneria biomedica o Bioingegneria. Si tratta di un indirizzo ingegneristico che applica i principi di varie discipline scientifiche come Chimica, Biologia, Fisica, Matematica e Scienza dei materiali, per la realizzazione di dispositivi, di tessuti artificiali e di altri strumenti usati nel mondo sanitario, per formulare diagnosi, per eseguire terapie e per supportare la vita dei soggetti affetti da disabilità e da varie patologie.

Nel caso tu sia deciso a formarti in questo ambito, dovresti prima optare per il corso triennale in Ingegneria industriale con indirizzo biomedico per ottenere la laurea breve, in seguito puoi decidere se dedicarti al lavoro oppure se continuare a specializzarti frequentando il corso magistrale in Ingegneria biomedica che ti consente di conseguire la laurea di secondo livello o specialistica. In ogni caso, troverai ottimi sbocchi lavorativi, ma il grado di responsabilità e la retribuzione variano, dato che gli ingegneri più qualificati svolgono mansioni più elaborate con un miglior riscontro economico.

Scopriamo, adesso, l’itinerario di istruzione che dovrai affrontare per diventare ingegnere biomedico, quale sarà il lavoro che svolgerai e dove potrai trovare le maggiori opportunità di inserimento professionale.

Formazione e prospettive di carriera di un ingegnere biomedico junior

Un ingegnere denominato junior è un professionista che ha completato il corso triennale di studi universitari ed è in possesso della laurea di primo livello. Il bagaglio culturale maturato gli consente di portare avanti procedure standardizzate, già sperimentate in precedenza, limitate agli aspetti meno complicati e più basilari, ma comunque fondamentali nel settore scientifico in cui opera, la sua collaborazione con ingegneri più specializzati è preziosa, poiché svolge un’importante funzione di supporto.

Durante l’esperienza formativa dei tre anni iniziali, acquisirai delle solide conoscenze matematiche che sono utilissime per l’apprendimento dei concetti di altre discipline, dovrai prepararti ad affrontare materie come Analisi Matematica 1 e Analisi 2, che sono ritenuti gli esami più difficili del primo anno, ma con l’impegno assiduo, una buona quantità di entusiasmo e voglia di imparare, potrai superarli alla grande.

Sarai ben preparato anche in Chimica, con particolare attenzione allo studio dell’atomo e della termodinamica, in Biochimica, per esplorare l’organismo umano e sapere come varie sostanze, come le proteine, i carboidrati, il glucosio o i lipidi, siano essenziali per le funzioni vitali.

Studierai Fisica, focalizzandoti, anche in questo caso, sulla termodinamica, oltre che sulla dinamica e sulla cinematica e la formazione verte, altresì, sull’apprendimento dei fondamenti di Meccanica applicata alle macchine industriali, sull’ambito elettrico, dell’elettronica e dell’informatica, per imparare a programmare software indispensabili nel campo della medicina.

Altre materie specifiche del corso sono: Ingegneria dei tessuti, Scienza e Tecnologia dei materiali, per saper selezionare le materie prime più appropriate in base al progetto da realizzare, Biomeccanica, per conoscere a fondo tutte le dinamiche meccaniche dei movimenti compiuti dal corpo umano e ti addentrerai nell’esplorazione degli impianti e dei macchinari sanitari, per essere preparato a progettare vari tipi di attrezzature ospedaliere.

Cosa fa un ingegnere biomedico che ha appreso tutte queste nozioni? È abile nello studio dei sistemi biologici per comprendere il loro funzionamento in condizioni normali e patologiche, nella ricerca e selezione dei materiali più idonei per costruire e installare, dopo un’attenta fase progettuale, strumenti tra cui:

  • attrezzature diagnostiche: sono quelle impiegate per eseguire procedure come risonanze magnetiche, tomografie computerizzate o radiografie;

  • protesi, ausili e impianti ortopedici: ossia i dispositivi che coadiuvano il funzionamento degli organi come pacemaker cardiaci, stent ureterali, organi e tessuti artificiali e sistemi ausiliari per coloro che hanno subito traumi fisici e per i soggetti disabili;

  • componenti per la chirurgia assistita: ovvero gli strumenti computerizzati che forniscono al chirurgo informazioni circa la morfologia delle articolazioni scheletriche e lo aiutano nel posizionamento delle protesi durante un intervento chirurgico.

L’ingegnere operante nel settore biomedico si fa carico, inoltre, di creare e di testare i prototipi degli attrezzi, prima di completare la realizzazione del progetto, così da valutarne la funzionalità e la sicurezza e apportare eventuali modifiche.

È responsabile della manutenzione degli apparecchi biomedicali, della definizione di protocolli per il corretto uso delle tecnologie sanitarie e della stesura di documentazioni tecniche, di manuali e di report. Le opportunità lavorative sono molteplici, ma se proseguirai gli studi, per acquisire competenze più ampie, potrai aspirare a una carriera più gratificante.

Competenze e opportunità professionali di un ingegnere biomedico senior

Un ingegnere definito senior ha terminato gli studi del corso biennale di laurea magistrale, successivo al corso triennale, per conquistare il titolo specialistico di secondo livello, ovvero la laurea magistrale. Una volta giunto a questa fase, potrai presentare la tua candidatura per offerte di lavoro di maggior rilievo e prestigio. Dunque cosa fa un ingegnere biomedico con laurea magistrale o specialistica?

Oltre a svolgere le mansioni che competono anche all’ingegnere con laurea breve, può operare nell’area della bioingegneria per sperimentare nuove tecnologie, può elaborare attrezzature diagnostiche e terapeutiche all’avanguardia, può scoprire nuovi materiali per la fabbricazione di protesti, di tessuti, di organi artificiali e di impianti medicali, dotati di funzioni moderne e avanzate, può dare il suo contributo alla ricerca scientifica per nuove scoperte, per esempio nel settore delle bionanotecnologie, è, in definitiva, in grado di essere autore di innovazioni che favoriscono il progresso della scienza.

Il piano formativo dei due anni che ti condurranno a ottenere il titolo magistrale, prevede approfondimenti nello studio dei principi di Biomeccanica e dei programmi informatici per uso sanitario, ti permetterà, altresì, di maturare più vaste abilità per la progettazione di attrezzature e di dispositivi biomedicali e nella sfera dell’intelligenza artificiale, per allestire impianti sanitari robotici. Vari sono gli enti e le aziende con cui un ingegnere biomedico può collaborare:

  • strutture ospedaliere: può operare in ospedali pubblici o in cliniche private come gestore dei sistemi e dei dispositivi medicali, occupandosi della loro installazione, manutenzione e riparazione, oltre che della formazione del personale medico preposto all’utilizzo di tali attrezzature;

  • imprese manifatturiere del settore biomedico: svolge il ruolo di progettista degli impianti e degli strumenti medicali, sperimenta i prototipi, dirige le fasi di produzione anche con l’ausilio di sistemi computerizzati e robotici, controlla che i prodotti rispecchino le norme qualitative;

  • aziende commerciali e società farmaceutiche: ha tutte le competenze per lavorare in collaborazione con compagnie che commercializzano apparecchiature biomedicali o prodotti farmaceutici, in veste sia di consulente tecnico che di stratega del marketing;

  • centri di ricerca: un altro ruolo professionale che un ingegnere biomedico può svolgere è quello del ricercatore presso università, ospedali o enti che conducono studi scientifici, per dare origine a nuove scoperte e invenzioni;

  • libero professionista: può scegliere di lavorare in modo autonomo offrendo servizi di consulenza tecnica alle imprese e alle strutture cliniche.

La fatica degli studi sarà ben ricompensata a livello lavorativo, in quanto potrai trovare ottime occasioni di impiego sia in Italia che all’estero.

Università più valide dove studiare Ingegneria biomedica

Adesso sai di cosa si occupa un ingegnere biomedico e se sei intenzionato a studiare per lavorare in questo campo, dovresti scegliere una buona università che sia sede della facoltà triennale di Ingegneria industriale con opzione biomedica oppure della facoltà magistrale di Ingegneria biomedica, qualora tu voglia studiare per il titolo di secondo livello.

IL Centro Studi Investimenti Sociali pubblica delle classifiche in cui sono indicate le migliori università italiane, stimate in base a vari parametri, tra cui la qualità dell’insegnamento e la progressione di carriera degli studenti, che è indicata dal buon andamento negli studi, dalla media dei voti ottenuti agli esami, dalla votazione di laurea e dal numero di studenti fuoricorso.

Un altro importante elemento di valutazione è l’internazionalizzazione, vale a dire i rapporti che l’ateneo instaura con altri enti e università straniere, al fine di offrire utili progetti formativi e scambi culturali ai laureandi, che potrebbero essere fonte di future opportunità di collocazione lavorativa.

Osservando le classifiche del Censis, è possibile ricavare una media del livello qualitativo degli atenei nazionali; per quanto riguarda quelli che ospitano la facoltà triennale di Ingegneria biomedica, i migliori risultano essere il Politecnico delle Marche, il Politecnico di Torino e il Politecnico di Milano. Per ciò che concerne la facoltà biennale-magistrale, le università più quotate sono l’Università di Genova, il Politecnico di Milano e l’Università di L’Aquila.

Se abiti in una regione del sud Italia, potresti pensare di iscriverti alla facoltà presso l’Università di Palermo, che si classifica tra i primi dieci posti nell’elenco degli atenei di miglior qualità, sia per la triennale che per la magistrale di Ingegneria biomedica.