È difficile Ingegneria biomedica?

Sei nella fase di scelta dell’università da intraprendere, hai interesse per le materie scientifiche e sei indeciso se puntare a una facoltà più incentrata sulla matematica e sulle discipline che riguardano la tecnologia oppure più orientata al settore medico-sanitario? La soluzione è optare per Ingegneria biomedica che ti consente di conciliare al meglio questi due ambiti. Dato che si tratta di una specializzazione che coniuga mondi diversi, è lecito chiedersi: è difficile Ingegneria biomedica? Per rispondere a questa domanda, vediamo bene di cosa si tratta.

Il corso di laurea in Ingegneria biomedica ha l’obiettivo di formare professionisti che siano in grado di avvalersi delle loro competenze scientifiche e ingegneristiche per la progettazione e l’installazione di dispositivi medici, di impianti ortopedici, di varie tipologie di protesi a beneficio delle persone disabili, oltre che di attrezzature dalla tecnologia più all’avanguardia come quelle per la produzione di organi umani artificiali. È una branca dell’ingegneria che abbraccia discipline diverse, come Matematica, Chimica, Fisica, Elettronica, Informatica, Biologia, Anatomia, Medicina, è senz’altro un percorso affascinante e al contempo laborioso, ma con volontà e dedizione ogni scoglio può essere superato.

Qualora tu intenda intraprendere questo iter di studi, devi scegliere l’indirizzo L9 di Ingegneria industriale con curricolo biomedico, per quanto riguarda la tappa triennale, al termine della quale conseguirai la laurea breve che ti consentirà di lavorare nel settore come ingegnere junior, con competenze limitate a progetti standard e non sperimentali. Se vorrai specializzarti ulteriormente nel campo dell’ingegneria biomedica, puoi proseguire gli studi per altri due anni, ottenere la laurea magistrale e lavorare come ingegnere senior, con la possibilità di ideare e sperimentare innovazioni tecnologiche che possono rappresentare una svolta nel panorama della medicina.

Percorso di laurea triennale in Ingegneria biomedica: materie e livello di difficoltà

Per sapere se è difficile Ingegneria biomedica, è utile avere un’idea di quali siano le materie di studio e le caratteristiche del corso. Al primo anno della tappa triennale le discipline che dovrai affrontare sono:

  • Analisi Matematica 1: acquisirai solide conoscenze della matematica, studierai, in particolare, i numeri reali, le funzioni, le successioni numeriche e il calcolo dei limiti;

  • Geometria: il programma è diviso in due parti, la prima è incentrata nello studio dell’algebra lineare e la seconda consiste nell’applicazione dei calcoli già appresi in precedenza per risolvere problemi di geometria analitica, sia piana che dello spazio;

  • Chimica generale: conoscerai i processi chimici che avvengono nelle normali azioni della vita quotidiana, la struttura dell’atomo, le leggi principali della termodinamica e i meccanismi di equilibrio chimico degli acidi e delle basi;

  • Fisica generale 1: il piano didattico verte sulla meccanica, sulla termodinamica, per essere istruito sulle trasformazioni indotte dal calore, sulla dinamica, per saper distinguere i meccanismi del movimento e sulla cinematica, per studiare il moto indipendentemente dalle cause che lo generano;

  • Informatica: oltre ad apprendere le strutture degli elaboratori elettronici e i linguaggi di programmazione, ti addentrerai anche nel panorama della statistica economica e della probabilità collegate alle tecniche computazionali;

  • Analisi Matematica 2: si tratta di un’estensione del programma di analisi 1 per approfondire determinati argomenti tra cui le funzioni di più variabili, le equazioni differenziali, gli integrali multipli e curvilinei;

  • Inglese: l’obiettivo del corso è acquisire il livello B2 di conoscenza della lingua e la padronanza delle strutture grammaticali, lessicali e morfosintattiche dell’inglese

Le materie a cui ti approccerai al secondo anno sono: Meccanica applicata alle macchine industriali, Termodinamica applicata alle macchine industriali, Fisica generale 2, con particolare attenzione all’elettromagnetismo, all’elettrostatica e alla magnetostatica ed Economia applicata all’ingegneria, per essere in grado di gestire gli aspetti economici e il marketing legati al settore biomedico.

Completano il piano degli studi del secondo anno: Elettrotecnica, questa materia ti permetterà di analizzare a fondo i circuiti elettrici e di saper risolvere qualsiasi problematica tecnica, poi c’è Fondamenti di elettronica, per entrare in possesso dei concetti fondamentali nell’ambito dell’elettronica analogica e digitale e, per finire, Biochimica, grazie all’apprendimento di tale disciplina sarai istruito circa i composti organici, le macromolecole biologiche, la struttura e le funzioni delle proteine, nonché circa il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi.  Quando arriverai al terzo anno ti cimenterai in altre interessanti materie quali:

  • Misure meccaniche e termiche: che ti renderà abile nell’usare i metodi di misurazione giusti per temperatura, spostamento e velocità;

  • Macchine e impianti ospedalieri: questa disciplina ti fornirà una conoscenza approfondita dei principi di funzionamento degli impianti elettrici e meccanici presenti nelle strutture ospedaliere;

  • Biomateriali e ingegneria tessutale: per essere ben preparato sulle proprietà chimiche, fisiche, biologiche ed ingegneristiche dei biomateriali utilizzati per la creazione di tessuti umani artificiali;

  • Modellazione e simulazione biomeccanica: una materia che ti procurerà le basi per comprendere i modelli biomeccanici nell’analisi del movimento umano;

  • Scienza e tecnologia dei materiali: saprai riconoscere le caratteristiche, la struttura e le applicazioni di ogni tipo di materiale, al fine di scegliere il più appropriato per la realizzazione di dispositivi e di impianti medicali.

Si può affermare che è difficile Ingegneria biomedica sulla base del fatto che alle competenze matematiche, fisiche e ingegneristiche si accompagnano quelle legate alla biologia e allo studio del corpo umano e della medicina, per cui dovrai essere preparato su diversi fronti. Tuttavia, il livello di complessità dipende molto anche dalle tue capacità e inclinazioni personali, per cui la valutazione di quanto una facoltà sia ostica rientra sempre in un discorso prevalentemente soggettivo.

Cosa si studia nel corso di laurea magistrale in Ingegneria biomedica?

Se arrivi allo step della laurea magistrale e sei intenzionato a specializzarti per altri due anni, vuol dire che il settore biomedico ti appassiona e che hai superato con successo il traguardo triennale. La fase successiva consiste in approfondimenti di tutto ciò che hai appreso durante l’iter dei tre anni e con una buona base di conoscenza delle materie e dei concetti fondamentali, il percorso di specializzazione magistrale non sarà per te particolarmente complesso, sarà piuttosto interessante e stimolante. Le pricipali discipline che fanno parte del progetto formativo sono:

  • Biomeccanica: è una scienza che studia la meccanica del movimento umano e include la biomeccanica dei solidi, dei fluidi e del sistema cardiovascolare;

  • Bionanotecnologie: scoprirai come sono applicate le bionanotecnologie nell’ambito della genomica, della proteomica, della medicina rigenerativa e nel rilascio dei farmaci;

  • Intelligenza artificiale in medicina: : diventerai competente nella creazione di sistemi robotizzati che fungono da supporto alle diagnosi e ad altre attività mediche;

  • Progettazione di protesi e di organi artificiali: sarai in grado di realizzare dispositivi di sostegno all’apparato osseo, alle articolazioni, al sistema cardiovascolare e tutti i sistemi che fungono da supporto alla vita;

  • Sistemi biometrici: si tratta di programmi informatici che individuano un soggetto in base alle sue caratteristiche fisiche, come impronte digitali, geometria degli arti o anche in base alla voce e all’andatura;

  • Bioreattori: apprenderai come progettare impianti per la coltura dinamica di tessuti e cellule, utilizzati nella medicina rigenerativa;

  • Strumentazione biomedica: è una disciplina che riguarda la progettazione di dispositivi biomedici programmabili e di sensori per la bioingegneria;

  • Ingegneria del sistema neuromuscolare: la finalità di questa parte del programma è saper investigare l’apparato muscolare e neurologico attraverso segnali bioelettrici, meccanici ed ecografici per elaborare progetti sperimentali;

  • Progettazione di software medicali: dovrai anche acquisire la capacità di creare programmi informatici dedicati al campo della medicina e della telemedicina, per realizzare diagnosi a distanza.

Si può dire che tendenzialmente è difficile Ingegneria biomedica, data la varietà e la complessità degli argomenti e degli ambiti da esplorare, ma è anche un percorso che può offrirti numerose e soddisfacenti opportunità lavorative.

Sbocchi professionali per i laureati in Ingegneria biomedica

Quando terminerai la tua esperienza formativa in Ingegneria biomedica, triennale oppure magistrale, sarai una figura professionale con elevate competenze e potrai trovare numerose occasioni di impiego nel settore medico-sanitario oppure in quello della ricerca o della produzione industriale.

Oltre alle possibilità di occupazione negli ospedali pubblici e nelle cliniche private, potrai candidarti a lavorare presso le imprese che si occupano della produzione di strumenti e di impianti sanitari, di protesi e di organi artificiali, facendoti carico della progettazione e della gestione delle fasi produttive oppure puoi optare per un’azienda operante nel campo della vendita di dispositivi medici, fornendo assistenza ai clienti prima o dopo l’acquisto.

Buone opportunità di inserimento sono presenti nel campo farmaceutico e della neuroscienza, per la creazione di impianti neuro-artificiali, così come presso i laboratori clinici per l’allestimento e la manutenzione delle attrezzature diagnostiche e nelle aziende che offrono soluzioni di telemedicina. Se vuoi mettere a frutto tutte le tue conoscenze di intelligenza artificiale, sicuramente troverai uno spazio professionale nei centri di ricerca per la più moderna robotica. Anche se Ingegneria biomedica è difficile, la fatica e gli anni dedicati allo studio saranno senza dubbio premiati da una posizione lavorativa gratificante a livello professionale, personale ed economico.